Per la serie “grandi scocciature che bisogna pur fare per smaltire bene rifiuti e toner”, ecco il registro carico e scarico rifiuti. Si tratta di un documento essenziale nella procedura di smaltimento, che va ad aggiungersi al formulario di identificazione rifiuti (FIR) e al modello unico di dichiarazione ambientale (MUD).
Ti spiegherò brevemente tutto quello che c’è da sapere, così potrai capire bene di cosa si tratta, come e soprattutto quando si compila questo documento.
Registro di carico/scarico: la normativa
Il registro è un documento necessario per dimostrare a terzi la corretta gestione dello smaltimento del rifiuto. Sai bene che tra i rifiuti rientrano anche toner, cartucce e consumabili per stampante, quindi è una cosa che riguarda anche piccole aziende e professionisti, non solo grandi imprese. Oh, i toner sono rifiuti speciali pericolosi, vale la pena ripeterlo anche qui (e se non sai cosa significa, leggi il mio articolo: “I toner sono pericolosi? Non proprio, ma bisogna fare attenzione!”).
Il registro dei rifiuti è pensato per mettere insieme tutte le informazioni sugli scarti prodotti, sia in termini di quantità che qualità. Si tratta dello strumento che, proprio insieme al FIR, consente alle aziende di dimostrare di aver gestito i rifiuti come si deve, cioè nel rispetto dell’ambiente e tracciando tutte le attività di produzione, stoccaggio e trasferimento verso gli impianti di recupero o smaltimento.
Il riferimento normativo a cui ti devi rivolgere per saperne di più su carico e scarico dei rifiuti è il decreto legislativo 152 del 2006, parte IV. Puoi rifarti, poi, anche a queste altre fonti:
- art. 188-bis, che prevede il controllo della tracciabilità
- art. 190, che è quello che ha introdotto materialmente il registro di carico scarico
- art. 258, che parla delle violazioni relative agli obblighi di comunicazione, tenuta registri e formulari
Il modello 2020: cartaceo o informatico?
Anche per il 2020, è stato confermato che il registro per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi può essere prodotto in formato cartaceo, oppure informatico. Utilizzando software appositi, puoi creare il modello e salvarlo sul computer. Poi, però, devi comunque stamparlo in formato A4, con successiva numerazione e vidimazione, come previsto dagli allegati A e B al DM 148/1998.
La compilazione del registro carico e scarico
La compilazione del registro segue regole precise, occhio a sgarrare. Ad esempio:
- I produttori devono annotare nel registro le informazioni sulla quantità di rifiuti prodotti, distinti per categorie. Questa operazione va fatta entro dieci giorni lavorativi dalla produzione del rifiuto e dall’avvio a smaltimento o recupero
- La documentazione deve essere conservata dove produci il rifiuto. E qui la devi mettere insieme con il FIR, e la devi conservare per almeno cinque anni
Tu dici: “Va bene, ma nel concreto come si compila”? Ecco un bel fac simile della prima parte del registro e la spiegazione delle voci:
- In ditta va inserito il nome della ragione sociale
- Residenza o domicilio direi che si spiegano da sole
- Codice fiscale è dove va inserito il… codice fiscale
- Ubicazione dell’esercizio, ovvero dove si trova l’attività
- Attività svolta, hai una serie di opzioni tra le quali scegliere
- Tipo di attività, questa sezione va compilata solo da chi effettua recupero e smaltimento
- Registrazione, qui devi inserire numero e data della prima registrazione, e il numero e data dell’ultima registrazione
- Caratteristiche del rifiuto, scegli una tra le opzioni
La vidimazione del registro carico e scarico rifiuti
Dopo la compilazione del registro, va anche effettuata la vidimazione. Ciò significa che i modelli vanno numerati in ordine crescente, e vidimati dalla camera di commercio competente, secondo quanto stabilito dagli allegati A e B al DM 148/1998.
L’operazione di carico
La seconda pagina da compilare è quella del carico, che corrisponde a quando un rifiuto (nel nostro caso il toner) viene prodotto. Questa è la sezione come la vedi nel registro:
Non c’è molto da dire. Devi barrare l’operazione che stai effettuando (cioè carico) e inserire la data. Poi devi segnalare il numero dell’operazione in formato NUMERO/ANNO, ad esempio 1/2020.
Nella seconda colonna devi inserire il famigerato codice CER (se non sai qual è quello dei toner, in questo articolo ti spiego tutto per filo e per segno). Poi segni peso, quantità, e puoi chiudere tutto.
L’operazione di scarico rifiuti
Le imprese che effettuano una qualsiasi attività probabilmente sanno che l’operazione di scarico è la più complessa. Perché qui devi collegare i dati anche al formulario di identificazione.
In ogni caso, la prima parte è semplice, devi solo inserire numero operazione e tipo di operazione. Nella sezione “Riferimento operazioni di carico”, invece, devi segnare il numero di registro dell’operazione di carico. Cioè, devi dire quali operazioni di carico stai scaricando (non è proprio la cosa più intuitiva del mondo, capisco).
La seconda colonna è praticamente uguale a quella di carico. Si aggiunge però la sezione “Destino del rifiuto”. Che a dispetto del nome piuttosto romantico, vuole solo sapere se il rifiuto può essere riciclato (devi mettere una bella R in questo caso), oppure se deve essere smaltito (e devi mettere una D). La terza colonna riporta la quantità del rifiuto consegnato al trasportatore, nella quarta vanno inseriti i dati dell’intermediario (se indicato nel formulario). Nella quinta vanno note ed eventuali informazioni aggiuntive.
Le sanzioni del registro carico e scarico rifiuti
La compilazione sbagliata del registro di carico scarico porta a guai seri. Guai seri del tipo:
- Se ometti di tenere il registro, o lo tieni in modo incompleto, ti becchi una sanzione amministrativa da € 2.600 a € 15.500
- Se il registro riguarda rifiuti pericolosi (e i toner possono rientrare in questa categoria), la sanzione va da € 15.500 a € 93.000. E puoi anche beccarti una sanzione amministrativa accessoria, cioè la sospensione da un mese a un anno dall’attività
- Nel caso di imprese piccole (meno di 15 dipendenti), le sanzioni del primo punto scendono a €1.400/€6.200, quelle del secondo punto a € 2.700/€ 12.400
E ricordati bene: non si può registrare uno scarico se non hai la prima copia del formulario di identificazione redatta per il trasporto. Sulla prima e quarta copia del FIR devi indicare il numero che corrisponde all’operazione di scarico indicata nel registro. Cose belle, vero?
Stai uscendo pazzo tra codici e registri? Ecco la soluzione per te
Uno magari vuole fare tutto bene e alla luce del sole ma, come vedi, basta perdersi un numero o una lettera e finisce che devi pagare una bella multa da due o tre zeri.
Nonostante ciò, il tema della tracciabilità dei rifiuti è essenziale, perché smaltire bene i toner è un dovere civile prima che professionale.
E quindi, sei sicuro che ti conviene fare tutto da solo? Perché uscire pazzo tra codici e registri? Io dico che ti conviene affidarti a professionisti del settore. Professionisti, ad esempio, come noi di Mister Toner.
Da oltre 10 anni aiutiamo le imprese della zona di Bari con servizi di noleggio stampante, assistenza informatica e smaltimento toner. E ovviamente ci prendiamo anche la responsabilità della compilazione del registro di carico e scarico.
Se sei interessato, manda una mail a commerciale@mistertoner.it, e smettila subito di perdere tempo dietro a procedure, moduli, codici, registri, formulari, direttive, normative, leggi, decreti, commi, postille, corollari…