Uno pensa a Los Angeles e gli vengono in mente Hollywood, Beverly Hills, le ville dei ricconi e cose così. Da oggi, però, questa megalopoli tanto bella quanto pacchiana è sinonimo anche di riutilizzo toner. Sì, perché la città degli angeli a quanto pare ha voluto dare una sforbiciata bella forte in tema di utilizzo di consumabili per la stampa e cartucce esauste.
Vediamo di cosa si tratta e, soprattutto, se ci può interessare.
Nella città degli angeli solo toner ricaricabili: perché mai?
La notizia la riporta Newswires, ed è di quelle che un po’ sorprendono. Pare che a Los Angeles abbiano introdotto una sorta di regolamento che impedirebbe l’importazione e la vendita di cartucce e toner non riutilizzabili. Da ora in poi, solo toner riciclati e rigenerati.
E perché mai? Perché si sono accorti che la questione può diventare piuttosto spinosa. Da un punto di vista ambientale, economico, produttivo e così via. Lo spiega John Lee, membro del congresso della contea di Los Angeles, che ha dichiarato:
“La sfida che le cartucce e i toner monouso pongono agli Stati Uniti da un punto di vista ambientale è allarmante.”
Facendo le dovute proporzioni, è quello che un po’ vado dicendo da diverso tempo. Cioè che il riutilizzo di toner è la chiave per arrivare ad avere un ambiente più pulito, e a eliminare tutta una serie di problematiche collegate (come la piaga dell’e-waste, di cui ti ho parlato in questo articolo). Se ne sono accorti a Los Angeles, magari inizieranno a farlo anche in Europa, e più specificatamente in Italia. E per capire che non si tratta di semplice allarmismo, basta dare uno sguardo ai numeri.
I numeri legati alla produzione di toner
Secondo Planet Green, azienda americana impegnata nel riciclo di toner e cartucce, gli Stati Uniti sono letteralmente invasi da toner originali monouso. Sono monouso perché, detta in parole povere, vengono prodotti in modo talmente complicato che il riciclo risulta troppo difficile (leggi: troppo costoso). La conseguenza ovvia che è una cartuccia riciclata arriverebbe a costare più di quella originale. E qual è il consumatore che vuole spendere di più per un toner di “seconda mano”?
Traducendo il tutto in numeri, sarebbero 375 milioni le cartucce per stampanti buttate a marcire nelle discariche statunitensi ogni anno. Una marea di materie plastiche e materiali nocivi che non trovano alcuna destinazione, se non quella dell’inceneritore. Si tratta di uno spreco enorme, specie se pensi che per produrre un singolo toner vengono emessi 4,8 chili di CO2.
Alla luce di questi numeri, però, basterà limitare la vendita di toner per arrivare a risultati concreti?
Ha senso un provvedimento del genere?
Ha un enorme senso. Impedendo la vendita di toner originali monouso, cioè troppo costosi per essere riciclati, potrebbero succedere un po’ di cose interessanti. In primis, se più città iniziano ad adottare il provvedimento preso a Los Angeles, i produttori potrebbero iniziare a darsi una calmata. Ciò vuol dire che si potrebbe arrivare a una situazione dove, per le case produttrici, è conveniente proporre toner facili da riciclare o, male che vada, smaltire.
Perché alla fine la questione ruota sempre intorno a una sola cosa: i soldi. E quindi tutta la faccenda deve essere presentata in modo da essere conveniente sia per i produttori che per i clienti finali. Si arriverà mai a un punto di contatto? Cosa vuoi che ti dica, speriamo di sì.
Il riutilizzo dei toner salverà il mondo quindi?
L’ho detto più volte. Lo smaltimento toner potrebbe non salvare il mondo. Ma di certo non contribuirà a farlo finire a gambe all’aria.
Provvedimenti come quello di Los Angeles potrebbero aprire la strada a tutta una serie di azioni simili. Magari non legate necessariamente al bando di intere categorie di prodotti, ma comunque a regole un po’ più severe. È ovvio che azioni del genere possono portare a squilibri nel mercato, e che la resistenza dei produttori sarà forte. Ma se si vogliono cambiare le cose, da qualche punto bisogna pur partire.
E poi non è detto che bisogna per forza procedere a forza di divieti. L’altra via da seguire è quella di un riciclo e un riutilizzo toner più consapevole. E da questo punto di vista, il nostro paese sembra essere se non altro a un buon punto, come ti spiegavo nell’articolo sulla situazione del riciclo in Italia.
Insomma, la sensazione è che con una serie di azioni coordinate di diverso tipo si possano centrare risultati concreti. E finalmente si potrà arrivare a un utilizzo dei toner più consapevole e rispettoso dell’ambiente.
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