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Toner Usati Smaltimento: è possibile produrre batterie dalle cartucce!

Secondo me, è essenziale comunicare che lo smaltimento toner esausti può avere un impatto reale sulla vita delle persone. E la maniera migliore per farlo è far capire come questa pratica può essere utile.

Perché è facile dire: “Lo smaltimento fa bene all’ambiente!” Bello, sì, ma a me che sono imprenditore e devo sborsare moneta per togliermi dai piedi le cartucce, cosa me ne torna? Con il progresso tecnologico che avanza, la risposta a questa domanda diventa sempre più concreta. Possono essere i pannelli solari realizzati in Cina, l’asfalto per le strade australiane, oppure le batterie per i device elettronici. E proprio di quest’ultima opportunità voglio parlarti oggi.

Lo smaltimento toner usati come opportunità di sviluppo tecnologico

In un articolo di qualche tempo fa di DownToEarth.com si parlava di uno studio del CSIR-Central Electrochemical Research Institute di Karaikadu, in India. In buona sostanza, la ricerca ha dimostrato che esiste un metodo per estrare nanocomponenti utili dalla polvere di toner. Componenti che possono essere potenzialmente utilizzati in dispositivi di conservazione dell’energia come batterie e supercapacitori.

Si è arrivati a realizzare un capacitore interamente grazie a polvere di toner, che ha dimostrato di avere una capacità sei volte superiore ai supercapacitori classici, basati in grafite. Questo potrebbe non dirti molto, ma si tratta di un risultato piuttosto importante, almeno secondo quanto dichiarato dai ricercatori.

Dopo la creazione del prototipo, la prossima fase prevede la realizzazione su ampia scala dei capacitori. Il problema da superare non riguarda certo la produzione in sé. Si stima che ogni cartuccia esausta contenga ancora dall’8 al 10% di polvere di toner residuale. Un mix di polimeri, idrossido di acciaio e carbone di cui abbiamo parlato con dovizia di particolari in questo articolo.

Ma è proprio la presenza di questi elementi che fa scattare un po’ il campanello d’allarme, perché bisogna fare in modo che le batterie così realizzate, una volta riscaldatesi, non emettano fumi nocivi. Superato questo passo, le prospettive saranno decisamente favorevoli.

Lo smaltimento toner esausti rivoluziona il mercato dell’elettronica

Quella del Central Electrochemical Research Institute è una ricerca che può avere numerose applicazioni. Perché le batterie, volenti o nolenti, sono cose con cui abbiamo già a che fare adesso, e che potrebbero diventare ancora più importanti nei prossimi anni. Se è vero che le macchine elettriche soppianteranno i veicoli con motori a combustione, va da sé che la domanda per i dispositivi per l‘immagazzinamento di energia aumenterà esponenzialmente.

Trovare il modo di avere nuovi tipi di batterie, insomma, potrebbe essere cruciale. E con sorpresa generale, la ricetta potrebbe venire dallo smaltimento toner esausti. Che magari non inciderà in maniera diretta sulla quesitone, ma potrebbe andare a influenzare la produzione di pile per altri apparecchi (smartphone o tablet), lasciando maggiori risorse per le batterie al litio delle auto.

Insomma, il discorso è molto complesso e vario, ma dimostra una cosa (se ce ne fosse ancora bisogno): smaltire come si deve i toner esausti può portare a tante di quelle conseguenze positive che ancora non ce ne rendiamo conto. Il bello, insomma, deve ancora venire.

Se lo smaltimento toner usati è un’opportunità, perché non sfruttarla?

Il discorso è sempre lo stesso. Le questioni che riguardano l’ambiente richiedono tempi lunghi per quanto riguarda i benefici, e periodi drammaticamente corti per quanto riguarda le rotture di scatole. Chiedere alla gente di differenziare i rifiuti, eliminare la plastica o non usare la macchina ha un impatto immediato. E i vantaggi, se andrà bene, si vedranno tra anni.

Con lo smaltimento toner esausti è un po’ lo stesso. Si chiede alle aziende di seguire un sacco di regole e di sostenere costi per benefici che sono difficilmente misurabili nel breve tempo. Ecco però che ricerche come quella di cui ti ho parlato possono cambiare la prospettiva. Perché se facciamo vedere che sobbarcarsi tutte le scocciature richieste per l’uso di cartucce porta a qualcosa di concreto (macchine elettriche che costano di meno, cellulari che durano di più), forse la gente potrà interessarsi al tema.

Insomma, che gestire bene i toner esausti sia un obbligo pare chiaro ormai a tutti. Che possa diventare una vera opportunità, invece, è un qualcosa che deve essere ancora inteso, ma che può fare tutta la differenza di questo mondo.

Anche perché se non smaltisci, ambiente a parte, ti prendi una bella multa

Se tutti i bei discorsi fatti fino a ora non sono serviti, basta pensare che un’azienda che non provvede al corretto smaltimento toner usati va incontro a conseguenze piuttosto serie. Conseguenze come multe, fermi amministrativi, sequestri, cose così. Non è un grande affare. Anche perché se mettiamo a confronto pro e contro, a me pare che il bilancio sia particolarmente favorevole:

Contro smaltimento toner:

  • Devi pagare un’azienda incaricata per lo smaltimento

Pro smaltimento toner:

  • Sei sicuro di agire secondo quanto dice la legge al 100%
  • Non inquini l’ambiente
  • Favorisci l’economia circolare (perché non tutto quello che rimane nei toner viene bruciato)
  • Dai alla ricerca l’opportunità di compiere nuovi passi verso soluzioni più ecosostenibili
  • Regali un futuro migliore ai tuoi figli (e ai figli dei tuoi figli)

Ripeto: tutto sommato a me non pare così male. Poi vedi tu, eh.

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Andiamo dritti al punto: se hai un’azienda devi smaltire i toner, che ti piaccia o meno. E se la tua azienda è nell’area di Bari, il punto di riferimento per lo smaltimento è Gruppo Notoria. Facile facile.

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