Capirci un minimo di più sulla composizione dei toner può tornare utile più di quanto non si pensi. Approfondire le varie componenti che sono inserite in un consumabile aiuta davvero a far comprendere quali pericoli si possono correre quando si utilizza una stampante nel modo meno appropriato.
E allora, fermati un attimo a leggere cosa c’è dentro agli aggeggi che usi ogni giorno per stampare report, relazioni e altri documenti importanti per il tuo lavoro. Non sai mai che possa tornarti utile.
Cos’è un toner? Tutte le componenti interne
In linea di massima, i toner sono costituiti da una struttura esterna, sufficientemente resistente a urti e calore. Al suo interno c’è una polvere. Di questa bella polvere, soprattutto dei suoi aspetti potenzialmente nocivi, ho parlato in uno speciale di qualche tempo fa, si chiamava “Polvere di toner: i quattro pericoli principali (e un beneficio)”.
E insomma, non è che si tratti proprio di acqua fresca. All’interno della polvere di toner trovano spazio:
- Particelle di materia termoplastica (copolimeri stirolo-acrilici e a volte poliestere);
- Nerofumo (Carbon Black) oppure ossido di ferro, ovvero i pigmenti che danno il colore nero;
- Pigmenti organici, nel caso di altre colorazioni;
- Coadiuvanti come cera e acido silicico;
- Antiagglomeranti come diossido di silicio amorfo;
- Sali metallici, per gestire le onde elettromagnetiche e l’assorbimento del colore sulla carta.
Con un diametro di circa 2-10 μm (micrometri), i toner hanno una composizione chimica estremamente variegata. Tra le altre componenti, si trovano:
- Cadmio;
- Carbonio;
- Cobalto;
- Cromo;
- Ferro;
- Nichel;
- Piombo;
- Rame;
- Stagno;
- Stronzio;
- Tantalio;
- Tellurio;
- Titanio;
- Tungsteno.
- Zirconio;
Bella roba, no?
Toner e cartucce devono avere caratteristiche speciali per funzionare bene?
Oltre ad avere tutte quelle belle componenti chimiche che ti ho elencato in precedenza, per stampare bene un toner deve avere delle altre caratteristiche specifiche.
Prima di tutto, una ridotta dimensione delle particelle di stampa. Questo fattore assicura la giusta combinazione di colori, soprattutto delle sfumature, oltre che una copertura precisa.
Poi c’è da considerare l’aderenza su carta, essenziale per avere testi e immagini che riescano a resistere sui fogli anche molto dopo il termine del processo di stampa. E qui tornano in ballo i sali metallici, che all’interno delle cartucce hanno proprio il compito di migliorare la resa elettromagnetica.
In generale, sono cose di cui tu che compri la cartuccia dal tuo rivenditore non devi preoccuparti: però, nel dubbio, è sempre bene essere informati.
Il toner è cancerogeno?
Quando si parla delle stampanti laser spunta sempre fuori il tema della pericolosità dei toner. Ed è giusto, considerando la composizione della polvere che si trova dentro a questi aggeggi. Come ho avuto già modo di dire in passato in un articolo, i toner non sono pericolosi, ma bisogna fare attenzione.
Nel senso: una volta capito cos’è un toner, ci si rende conto che si tratta di cose che vanno usate con un certo criterio. Quindi, magari, se devi stampare per un periodo di tempo prolungato, assicurati di essere in una camera ben ventilata, in modo che il ricambio d’aria consenta di non venire a contatto con le componenti interne dei consumabili che, riscaldandosi, magari possono finire su mani e occhi.
Un minimo di attenzione, ecco, e puoi continuare a usare le stampanti laser come sempre.
Come evitare il contatto con i toner?
Evitare il contatto con la polvere del toner mentre si stampa è una gran bella idea, che aiuta a preservare la propria salute. Come si fa?
Ripassiamo un attimo l’argomento. Il toner di una stampante laser include una polvere composta da elementi estremamente fini. La particolare struttura di questi componenti crea una specie di resina, che può essere sciolta in acqua fredda. Lo ripeto in virgolettato così il messaggio arriva meglio:
“Se la polvere di toner finisce sulle mani o sulla pelle, devi sciacquarla via con acqua fredda. L’acqua calda non fa che fissare il toner!”
Questo perché la polvere, a contatto col caldo, tende proprio ad appicciarsi, proprio come fa durante il processo di stampa. Quando senti la stampante muoversi e fare rumori strani, vuol dire che la polvere di toner si sta scaldando e sta per essere trasferita sul foglio. Ora che lo sai, vai e diffondi il verbo.
Ora che so cos’è un toner e come è fatto, come lo smaltisco?
Non basta sapere cos’è un toner e come è fatto. Devi anche saperlo usare bene. E non mi sto riferendo a come stampi o a cosa stampi – quelli sono affari tuoi, se permetti.
Come smaltisci i consumabili della stampante, invece, è un qualcosa che ci riguarda tutti. Perché? Perché se lasci i toner con la loro bella polverina un po’ dove ti capita, il danno ambientale e sociale è enorme. Ricorda che in natura tutto torna: quello che butti per terra oggi lo ritroverai in ciò che mangerai domani. Tu hai voglia di gustare spaghetti al tantalio o fettuccine allo stronzio? Personalmente io no.
E allora, rivolgiti a un buon servizio di smaltimento toner. Uno come quello offerto da noi di Mister Toner, che da oltre dieci anni siamo vicini alle attività imprenditoriali e professionali di Bari e provincia.
Con il nostro supporto, i tuoi toner verranno smaltiti nel pieno rispetto della legge e dell’ambiente. Così eviti le sanzioni, ti comporti da cittadino come si deve e regali ai tuoi nipoti un pianeta un minimo più pulito.
Secondo me è una gran bell’offerta.
Scrivi una mail a commerciale@mistertoner.net per saperne di più.