Parlare oggi del decreto Ronchi sui rifiuti, a 20 anni di distanza dalla sua entrata in vigore, vuol dire soprattutto cercare di capire. Capire come si è evoluta tutta la gestione dei rifiuti negli ultimi tempi. Un tema che, a me che mi occupo di smaltimento di toner, sta molto a cuore. E dovrebbe stare a cuore anche a te, specie se hai un’azienda o sei un professionista che per forza di cose usa una stampante.
Negli ultimi articoli ho provato a fare un po’ di chiarezza su tutti i vari documenti (leggasi: “rotture di scatole”) che bisogna produrre per essere in regola con lo smaltimento di cartucce e consumabili. Registro di carico e scarico, formulario smaltimento rifiuti, modulo unico di dichiarazione. Bene, il decreto Ronchi in qualche modo riguarda tutte queste cose, ma anche molto altro.
Continua a leggere se vuoi capirci di più.
Cos’è il decreto Ronchi sui rifiuti?
Saltiamo indietro al 1997. L’allora ministro dell’Ambiente, Edoardo Ronchi, presentò una proposta di legge che era destinata a rivoluzionare la gestione dei rifiuti in Italia. Si trattava, nello specifico, del D. lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, che poi fu semplicemente chiamato Decreto Ronchi. Si trattava di un passaggio praticamente obbligato, e che andava a recepire le direttive europee 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio.
Che diceva questo decreto? L’obiettivo era (ed è tutt’ora in effetti) unificare la gestione dei rifiuti, proponendo procedure standardizzate e condivise. Quindi, da una parte, si puntava a:
- Ridurre la produzione di rifiuti
- Migliorare le pratiche di riciclo e recupero
Dall’altra, però, questo decreto aveva l’intenzione di portare una sorta di cambiamento culturale, soprattutto proponendosi di:
- Creare un rapporto più stretto tra attività produttive e comuni in termini di recupero dei rifiuti
- Creare una nuova coscienza ambientale nei cittadini
Oltre a questi obiettivi – alcuni piuttosto teorici e intangibili – veniva stabilito un principio che di intangibile aveva molto poco. Ovvero: “Chi inquina di più, paga di più”. Da qui si partì per creare imposte proporzionali alla quantità di rifiuti prodotti. Tra le altre, eccone alcune (certe ci sono ancora oggi, altre no):
- TIA (Tariffa di igiene ambientale)
- TARI (Tassa sui rifiuti)
- TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi)
- TARSU (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani)
- IUC (Imposta unica comunale su casa e rifiuti)
Un piccolo riassunto di cosa dice il decreto Ronchi
Il decreto legislativo sulla gestione dei rifiuti prodotti da aziende e privati cittadini è un documento piuttosto complesso. I temi affrontati sono tanti ed entrano nel dettaglio di numerosi fenomeni. Dalla raccolta dei rifiuti al conferimento degli scarti, dalla disciplina dei rifiuti urbani al trattamento dei rifiuti speciali.
E allora, volendo fare un’opera di estrema sintesi, possiamo dire che questi sono gli argomenti toccati più da vicino dal decreto Ronchi:
- Il miglioramento delle operazioni di raccolta differenziata e riciclaggio dei rifiuti
- La creazione di una gerarchia della gestione dei rifiuti (non pericolosi, pericolosi, ecc. ecc.)
- L’incentivazione della riduzione dello smaltimento nelle discariche
Obiettivi belli ambiziosi, che però oggi hanno portato a un sistema di smaltimento dei rifiuti se non altro un minimo regolato, che guarda all’ambiente e alla sua salvaguardia.
Dove trovo il Decreto Ronchi in PDF?
Dici tu: va bene un riassunto, ma vorrei leggerlo da me ‘sto benedetto decreto. Hai ragione: clicca qui per scaricare il Decreto Ronchi in PDF.
Cosi puoi sciropparti con calma e quando vuoi tutte e 74 le pagine che compongono il provvedimento.
A che risultati ha portato questo decreto?
Come detto, tra gli obiettivi del decreto c’era la creazione di un migliore sistema di smaltimento rifiuti. Come è andata? Ce lo dice l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).
A fine anni ’90 – data di entrata in vigore del decreto – la situazione dei rifiuti era piuttosto caotica. La raccolta differenziata era praticamente inesistente, e la maggior parte dei rifiuti solidi urbani veniva conferita in discarica.
Oggi, la situazione è sicuramente migliorata. I rifiuti prodotti sono aumentati, è vero, ma lo smaltimento in discarica è sceso del 26%, a fronte di un aumento della raccolta differenziata che corrisponde al 47,6%. Anche gli scarti recuperati sono molti di più. Dai 13 Mton dei primi anni ‘2000 si è passati agli attuali 83,4 Mton.
Il dopo-decreto Ronchi: CONAI, TUA e altri cambiamenti
Il decreto Ronchi è stato seguito nel 2006 dal Testo Unico Ambientale (TUA), altro passo in avanti decisivo nella gestione degli scarti. Questo si concentrato ancora di più sui temi della tutela dell’aria, del suolo e delle acque.
Il decreto Ronchi ha avuto il merito, poi, di dare il via a una serie di enti e sistemi dedicati alla raccolta di rifiuti. Sono nati veri e propri consorzi di filiera, che partendo dal consorzio unico CONAI si è poi articolato in COREPLA, COMIECO, RICREA, CIAL, RILEGNO e COREVE.
Con il decreto, poi, si è fatto un grande passo avanti nella classificazione dei rifiuti. E qui arriviamo al famigerato codice CER, piccolo numerino che chi smaltisce toner e altri rifiuti pericolosi dovrebbe sempre tenere a mente.
Le prospettive future sulla raccolta di rifiuti
Minor conferimento dei rifiuti in discarica, maggiori regole del servizio di smaltimento, gestione più efficiente delle norme e della burocrazia. Il decreto Ronchi e tutto quello che è venuto dopo hanno dato una grossa mano a gestire meglio gli scarti. Il futuro prossimo, però, che dice?
C’è da considerare il ruolo dell’Europa, che spingerà ancora di più su ritiro e scarico degli scarti, raccolta differenziata e riduzione dell’impatto ambientale di alcuni tipi di rifiuti. E tra questi, stai sicuro, ci sono pure i toner.
E poi ci siamo noi cittadini, che dovremo sviluppare sempre di più una coscienza ambientale. Ma qui si aprirebbe un altro discorso troppo lungo da fare adesso…
Va bene tutto, ma se non voglio smaltire i toner da solo come faccio?
Se dopo aver letto questo approfondimento sul decreto Ronchi ti senti un po’ spaesato, calma. Per lo smaltimento toner della tua azienda o attività, puoi rivolgerti a Mister Toner.
Da oltre dieci anni aiutiamo le imprese di Bari e provincia con le procedure di smaltimento toner, seguendo con precisione tutte le varie leggi che si sono susseguite nel corso degli anni (e quelle che arriveranno – perché ne arriveranno sicuro di nuove, stanne certo).
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