L O A D I N G
Profile image
blog banner

Recupero toner esausti: l’esempio dell’Emilia Romagna

Dal recupero di toner esausti possono venir fuori grandissime cose, o grandissime porcherie. Sono le due facce della stessa medaglia, che vede al centro lo smaltimento di cartucce e consumabili per stampanti spesso buttati via come capita. Oggi voglio andare sul concreto, e riportare i dati di un interessante articolo apparso su BolognaToday. Il testo si concentra su un’analisi relativa alla gestione dei rifiuti speciali in Emilia Romagna, e mostra risultati piuttosto interessanti.

Dove avviene il recupero dei toner esausti?

Uno delle domande che ci si potrebbe porre, quando si parla di toner, riguarda il modo in cui avviene lo smaltimento. Nel senso: se io produco un rifiuto speciale in un posto, verrà smaltito proprio lì, o verrà trasportato da un’altra parte?

Non sto qui ad annoiarti con numeri e percentuali, che peraltro puoi vedere tutto cliccando sul link che ti ho indicato in precedenza. Diciamo però che il dato che risulta dall’indagine mostra che le aree dove si producono i rifiuti sono diverse da quelle dove vengono smaltiti. La tendenza è quella di avere centri specializzati in raccolta, e centri specializzati nel trattamento dei toner esausti.

Da una parte questa specializzazione mi pare una cosa buona, perché comunque è simbolo di efficacia. Dall’altra, però, i costi così aumentano, perché dopo averle raccolte le cartucce scariche vanno trasportate in un altro impianto. E più passaggi ci sono, più c’è il rischio che qualche ingranaggio si inceppi.

Questo sistema è sostenibile?

Questo sistema “separato”, basato prima sulla raccolta e poi sulla gestione del rifiuto, funziona in maniera piuttosto articolata. Ecco le fasi più importanti:

  • Il rifiuto viene stoccato e “messo in riserva”
  • I toner raccolti passano dalla fase di “deposito temporaneo”: qui si decide se smaltirli o riciclarli
  • Le cartucce vengono destinate ai centri sparsi sul territorio emiliano

La presenza di centri dedicati al recupero sparsi sul territorio porta a una qualità non sempre uniforme delle operazioni. Perché bisogna capire che più si smaltisce il toner, e più si perde l’opportunità di riutilizzarlo per cose utili. Così capita che in alcuni territori, come quello di Rimini, vengano smaltite ben 92 tonnellate di toner. In altre zone, ad esempio Modena, si riesce a recuperare il 73,6% di rifiuti rispetto a quelli raccolti.

That little no-trash icon isn’t meaningless.

Risultati ancora da migliorare

Nel complesso, il recupero di toner esausti in Emilia Romagna procede bene, e questo lo si vede da un dato. Le tonnellate di rifiuti che vengono recuperate sono maggiori rispetto a quelle che vengono smaltite. E sono superiori di un bel po’: 2.529,84 tonnellate recuperate contro 180,30 tonnellate smaltite.

L’obiettivo, però, non è ancora raggiunto. Lo smaltimento di consumabili per stampanti potrà essere trattato come una risorsa, invece che come un problema, quando anche quelle 180 tonnellate potranno essere recuperate in qualche modo. E recuperate come? In Australia, ad esempio, con i toner si rifanno le strade, si potrebbe fare anche qua. Se si riuscisse ad arrivare a questo risultato l’intero sistema diventerebbe circolare, e quindi autosufficiente. Quello che si butta lo si riutilizza, e via così fino all’infinito.

Ma serve un cambiamento radicale, che non riguarda solo la maggiore efficienza dei centri di raccolta e smaltimento, ma soprattutto la testa di alcune persone. Mi riferisco soprattutto a professionisti, titolari di partita IVA, aziende, ma anche gente comune. Tutti questi soggetti devono mettersi in testa che il recupero di toner esausti è una grande opportunità. Un’opportunità che se non viene sfruttata ci presenterà il conto, con un inquinamento maggiore e una minore qualità della vita.

Mister Toner è attiva nel recupero di toner esausti

Messa sul piano dei numeri, la faccenda dello smaltimento di cartucce diventa immediatamente più pratica, reale, e secondo me anche più fattibile. Perché se ci si pone un obiettivo concreto, è più facile raggiungerlo. E l’obiettivo deve essere zero toner esausti sprecati.

Questo può essere fatto nel momento in cui:

  • Il professionista con partita IVA si rende conto che con lo smaltimento toner ha solo da guadagnarci
  • Il semplice cittadino capisce che buttando i toner nell’umido si ritroverà con una città più inquinata
  • Le istituzioni si convincono a investire di più nella realizzazione di centri di smaltimento efficienti

Solo realizzando una rete integrata di impianti che riescono a sfruttare al meglio i rifiuti pericolosi, allora, si potrà arrivare al rischio zero per i toner esausti. Ma questo può essere fatto solo se cittadini e professionisti agiscono correttamente, e le istituzioni sono attente. È una bella lotta, no?

La cosa bella è che non occorre aspettare che governi e compagnia bella si mettano d’accordo sul da farsi. È possibile fare qualcosa da subito, anche nel proprio piccolo. Se abiti nella zona di Bari, ad esempio, puoi affidarti a Mister Toner, che da oltre dieci anni è attiva nel recupero di toner esausti. Siamo già al fianco di professionisti e aziende con piani personalizzati di fornitura e smaltimento di consumabili, e partecipiamo alla rivoluzione che deve (dovrà) portare i toner a non essere più un pericolo per l’ambiente.

Se anche tu credi nei nostri stessi ideali, contattaci ora all’indirizzo commerciale@mistertoner.net.

Segui e condividi i miei articoli:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *